Un gruppo rumoroso composto da 18 mamme, 1 papà, 15 bimbi di età compresa tra un mese e nove anni, 9 operatori ed un imprecisato numero di carrozzine e passeggini. È questa la compagine di Pianoterra che ieri ha affollato il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) e che, grazie alla disponibilità e all’attenzione dello staff museale, ha potuto visitare gratuitamente la mostra “Canova e l’antico” magistralmente allestita nelle splendide sale di uno dei musei più belli e antichi d’Europa. I membri di questo gruppo di visitatori speciale partecipano a diversi progetti di Pianoterra, dal corso di italiano e quello di cucito dello Spazio Mamme, dai programmi di sostegno all’allattamento e alla genitorialità di 1000 giorni al corso di ginnastica, dai laboratori creativi di NEST e alle attività educative del Punto Luce.
Il gruppo, lo diciamo subito, ha destato immediatamente interesse e curiosità. Diversi operatori del museo si sono avvicinati ai bambini e ai loro genitori, hanno sorriso e giocato con loro per tutta la durata della visita e alla fine si sono raccomandati di tornare presto, perché “è stato bello vedere il museo pieno di bambini così piccoli, pieno di colori e di vita”.
Proporre a mamme e bimbi piccoli una gita al museo non è per Pianoterra un’esperienza nuova. Da anni portiamo avanti progetti finalizzati non solo alla conoscenza concreta e diretta dei luoghi storici della città di Napoli ma, più in generale, a promuove percorsi di “avvicinamento alla bellezza”, percorsi di estetica che al lavoro individuale di sostegno associano esperienze in vivo, momenti di leggerezza e svago che hanno finalità altrettanto importanti. Mentre eravamo davanti al museo, in attesa dell’arrivo di tutti, una delle partecipanti ha esclamato: “Ogni tanto queste cose ci vogliono, per non pensare solo alla casa e ai figli. E poi sono cose importanti, per acculturarsi”. È esattamente questo il senso del lavoro che Pianoterra quotidianamente porta avanti: consentire alle mamme che partecipano alle attività che proponiamo di vivere dei momenti diversi da quelli quotidiani, durante i quali hanno la possibilità, appunto, di “acculturarsi”, di emanciparsi. Momenti fondamentali, lo sappiamo bene, anche per il benessere dei loro bambini. Sono infatti proprio i bambini i primi ad aver bisogno che le loro madri restino donne, che si concedano uno spazio altro, uno spazio di libertà.
Il gruppo si è spostato da una sala all’altra del museo accompagnato dal racconto di Ruggiero Ferrajoli, che ha saputo incantare e catturare l’attenzione di grandi e piccini. Piano piano, opera dopo opera, scultura dopo scultura, anche le mamme che sembravano meno interessate hanno iniziato a guardarsi intorno e a fare domande alle guide. “Perché ci sono quei chiodini nel gesso?”. “Ma quanto tempo ci voleva per fare questa statua?”. “Ma quanto costano queste statue?”. “Ma come faceva a fare le facce così lisce?”. Alla fine le mamme che frequentano il corso di italiano hanno chiesto alla loro insegnante Luisa di riprendere i temi trattati dalla mostra nella prossima lezione, per poterli approfondire ancora.
Anche i bambini, soprattutto i più grandicelli, hanno ammirato incantati quello che li circondava. Ascoltavano con grande attenzione, ma soprattutto grande meraviglia, le affascinanti spiegazioni di Ruggiero sulle varie tecniche di scultura impiegate dal maestro del Neoclassicismo. Poco prima della fine della visita proprio i bimbi hanno chiesto agli operatori di poter visitare altre sale, ammirare altre statue, ascoltare altri racconti, ancora e ancora…
Che dire? Della bellezza non se ne ha mai abbastanza! Le mamme e i bambini però possono stare tranquilli: torneremo di sicuro nelle magnifiche sale del MANN, una delle istituzioni più accoglienti e professionali con cui Pianoterra collabora a Napoli.