Settembre è finito, e oltre al caldo e alle belle giornate si porta via anche un’altra cosa, croce e delizia di tantissimi genitori di bimbi piccoli: l’inserimento al nido!
Croce e delizia lo abbiamo definito, e questo per tanti motivi: soprattutto con bimbi più piccoli infatti, spesso rappresenta il primo vero momento di distacco dalla mamma e può essere vissuto in modo poco sereno da genitori e figli. Anche a Pianoterra questo è stato il mese dell’inserimento: in particolare, dell’inserimento dei piccoli accolti nel Servizio Educativo e di Custodia dell’hub NEST di Napoli. Abbiamo chiesto a Giuliana e Pietro, due degli educatori del SEC, di raccontarci l’inserimento dal loro punto di vista.
Primo giorno di nido. Sappiamo tutto delle lacrime dei piccoli e delle ansie dei grandi. Ma come si sente l’educatore?
Il primo giorno di inserimento è molto emozionante per tutti, e sicuramente faticoso per gli educatori – ci racconta Giuliana. Ci troviamo a gestire le emozioni di tanti bambini e tanti genitori diversi, ognuno preso dal suo personalissimo modo di elaborare il distacco. È fondamentale creare un rapporto di fiducia con genitori e bambini. Per questo sono stati molto importanti i colloqui preliminari, che ci hanno consentito di conoscere bene le famiglie creando le basi per un buon inserimento.
Poter condividere il primo giorno di nido con tutti i genitori e i bimbi che saranno con noi nei prossimi mesi – ha aggiunto Pietro – ha facilitato nei bambini la percezione di trovarsi in un luogo affettivamente accogliente. E poi, confrontarsi e condividere con i colleghi sensazioni e difficoltà ha di sicuro reso meno faticose queste prime giornate dal punto di vista emotivo.
Qual è la tua “strategia” preferita per aiutare i bimbi a inserirsi? Un gioco, una canzone, un “trucco” che secondo la tua esperienza funziona meglio?
Niente trucchi! La mia strategia durante l’inserimento è legittimare in pieno le emozioni del bambino con frasi del tipo “Hai ragione. Non preoccuparti, puoi piangere”, oppure “Mamma non c’è, ma torna presto”. Non è necessario placare il pianto del bambino, che è una manifestazione di un’emozione che dobbiamo accogliere. Questa è Giuliana, che aggiunge come di fondamentale importanza per educatori e bambini siano le routine giornaliere, che aiutano questi ultimi a far capire i concetti di prima e dopo, ancora non interiorizzati.
Nemmeno Pietro ha una vera e propria strategia preferita. Visto che ogni bambino risponde in maniera diversa agli stimoli proposti, dobbiamo trovare un modo per accoglierli tutti senza negare loro la possibilità di esprimere le loro emozioni. La musica però aiuta molto, tranquillizza i bambini e riduce i loro livelli di stress.
Il momento del saluto, dramma per mamma e bambino. Come gestirlo al meglio?
Molte mamme spesso ci chiedono di poter andare via senza salutare. Noi le invitiamo a riflettere su come si sentirebbero se una persona cara se ne andasse via senza salutarle approfittando di un momento di distrazione. Giuliana è categorica su questo punto. Salutare è di fondamentale importanza per il bambino, gli consente di capire che la mamma è andata via ma che poi tornerà. Spesso consigliamo alle mamme che dicono al bimbo di andare un momento a fare la spesa di tornare davvero con i sacchetti della spesa, in modo tale da dare concretezza alle parole dette al bambino.
Pietro è rassicurante. Nei primi giorni il bambino percepisce principalmente il distacco, ma con il passare del tempo il saluto diventa rassicurazione, diventa la certezza che la mamma o il papà torneranno e che il tempo che trascorrerà lontano da loro sarà di gioco con gli altri bambini.
Chiudiamo con un aneddoto che vi ha suscitato particolare tenerezza, ilarità o preoccupazione.
Giulia e Pietro rispondono insieme raccontando una cosa che li fa molto sorridere. In tutte le canzoni che cantiamo e in tutte le storie che raccontiamo è severamente vietato l’utilizzo della parola “mamma”. Decisamente troppo evocativa!!!
Buon anno a tutti i bimbi e i genitori di NEST!
NEST è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. L’hub NEST di Napoli è sostenuto anche dalla Nando and Elsa Peretti Foundation.