Quest’anno la Festa del papà arriva in un momento davvero particolare per le famiglie. In tutto il mondo imperversa l’epidemia di coronavirus e in moltissimi paesi, compreso il nostro, le persone sono costrette a restare in casa per fermare la diffusione del contagio e alleviare il peso sulle strutture ospedaliere. Anche noi abbiamo dovuto sospendere le nostre attività quotidiane, ma con i nostri operatori e le nostre operatrici facciamo di tutto per continuare a restare in contatto con le famiglie con cui lavoriamo e per le quali siamo diventati un punto di riferimento. Abbiamo sentito al telefono anche Antonio, un papà davvero speciale che con il piccolo Alessandro frequenta l’hub Nest di Napoli e che come tutti gli altri sta trascorrendo queste giornate a casa. Tra un aggiornamento e l’altro gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa significa per lui essere papà.
Essera papà è bellissimo! Ho avuto Alessandro in età un po’ avanzata, dopo altri figli avuti quando ero molto giovane. Con lui sto vivendo questa esperienza in modo diverso, me la sto godendo davvero tutta, sento dentro di me la forza di fare tutto quello che serve per farlo crescere bene, lo seguo tantissimo, faccio di tutto per lui! Alessandro è nato in un momento difficile della mia vita, in un periodo in cui ho avuto gravi problemi di salute. A causa di questa situazione, e poiché mia moglie lavorava, il bambino trascorreva molto tempo con una nostra vicina di casa. Questa cosa ci ha creato dei problemi, perché Alessandro si è molto legato a questa vicina e sembrava più attaccato a lei che a noi. Le operatrici di Nest ci hanno aiutato moltissimo a farlo riavvicinare a noi, e adesso siamo di nuovo uniti.
Quali sono state le attività che hanno aiutato Alessandro a riavvicinarvi a voi?
Tutte le attività che si tengono all’hub di Nest due volte a settimana con i bambini e una volta con noi genitori! In particolare il fatto di aver potuto parlare delle nostre difficoltà con qualcuno. E poi una frase che Chiara, una delle operatrici, ha detto un giorno al bambino: “Alessandro, lo vedi, hai un superpapà!”. Gli si sono illuminati gli occhi. Da quel momento ha iniziato a vedermi davvero come un supereroe! Fino ad allora ad accompagnarlo e a prenderlo ci pensava una ragazza, da quel giorno in poi ha voluto che fossi io a prenderlo e ad accompagnarlo a scuola e alle attività di Nest.
Quali sono le cose che Alessandro ama fare assieme a te?
Alessandro con me gioca, va a spasso, va alle giostre. E’ un bambino intelligentissimo e aperto, sta a sentire tutto quello che gli dico, anche quando devo riprenderlo perché magari ha avuto un comportamento sbagliato a scuola. Soprattutto, apprezza tanto tutte le attenzioni che io ho nei suoi confronti.
Sarà una festa del papà un po’ particolare quella di quest’anno. Anche voi come tutte le altre famiglie italiane siete costretti a restare a casa a causa dell’epidemia di coronavirus. Come sta andando questo periodo di “clausura”?
Cerchiamo tutti i modi per far passare le giornate al bambino e distrarlo un po’ da questa situazione. Abbiamo una casa con un piccolo giardino, cerco di farlo stare all’aperto in un ambiente protetto e non per strada. Siamo molto preoccupati. Ci manca la scuola, Alessandro chiede sempre di tornarci. Un aspetto positivo è che dovendo trascorrere tanto tempo a casa con lui e dovendo trovare sempre nuovi modi per intrattenerlo, anche io e mia moglie stiamo tornando un po’ bambini!
NEST è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. L’hub NEST di Napoli è sostenuto anche dalla Nando and Elsa Peretti Foundation.