Più volte a Pianoterra ci siamo rivolti al mondo dell’arte per cercare delle connessioni fertili tra mondi diversi e distanti, e tutte le volte queste connessioni sono emerse, vitali e potenti, mettendo in circolo idee, energia, solidarietà. Gli artisti sono un pezzo importante del nostro mondo, ci ispirano e ci chiedono di soffermarci a guardare l’essenziale.
Marco Raparelli è uno degli artisti che abbiamo incrociato nella nostra galassia The Milky Way: protagonista assieme ad altri della seconda edizione della nostra mostra di raccolta fondi curata da Damiana Leoni, Marco è rimasto legato a Pianoterra e ci ha affiancati in altre iniziative. Quest’anno abbiamo affidato al suo tratto il racconto del nostro lavoro di intervento precoce con i bambini e i loro genitori. Ancora una volta il suo sguardo, trasognato e intransigente, ha colto nel segno. Gli abbiamo chiesto di raccontarci questa collaborazione dal suo punto di vista.
Conosco da tempo Pianoterra, e già in passato abbiamo realizzato assieme un’altra campagna di comunicazione, quella per la Valigia Maternità. All’inizio di questo nuovo nuovo rapporto abbiamo parlato di come il cervello di un bambino può svilupparsi in modo differente se riceve degli input o delle informazioni d’amore, o semplicemente se sperimenta “l’essere visto”, oppure se riceve stress o informazioni che non sono “nutritive”. Questo aspetto mi ha coinvolto da subito, poi è arrivata la pandemia mondiale e siamo stati travolti tutti quanti, così le urgenze e le necessità comunicative sono cambiate, almeno per il momento.
Utilizzando il disegno come mezzo espressivo che prediligo e realizzando delle animazioni video, spesso riesco a catturare l’attenzione dei più piccoli. Quando ad esempio c’è un video in un museo o in una galleria vedo spesso che i bambini si soffermano a guardare le immagini animate. Sostanzialmente il mio lavoro cerca di arrivare a tutti ma è senz’altro per adulti perché racconta la realtà cosi com’è, a volte spietata. Tuttavia riesco ad arrivare anche ai più piccoli grazie alla leggerezza dei disegni che sono un veicolo comunicativo molto forte. Magari in futuro vorrei realizzare un libro soltanto per bambini, sarebbe magnifico.
In più di un occasione ho fatto dei workshop o laboratori sul disegno con i bambini, e devo dire che è stato molto divertente! I benefici per i bambini quando disegnano e possono liberare la loro creatività sono innumerevoli. Ad esempio, per la capacità di concentrazione, stimolata nel momento in cui si astraggono per disegnare. I bambini sono tutti potenziali artisti, come gli adulti del resto. Solo che negli adulti il bambino che è in ognuno di noi viene messo da parte perché la vita ci porta a farlo in maniera involontaria. Un altro effetto positivo della creatività sui bambini è il senso di equilibrio e la tranquillità, quest’ultima magari momentanea, ma pur sempre una ritrovata tranquillità.
Conosco tutte o quasi le persone che fanno parte di Pianoterra e posso dire che si adoperano davvero per portare supporto a chi è in difficoltà, specie alle mamme e a i bambini in situazioni problematiche. Chi pensa ai bambini oggi, pensa ad una società migliore di domani. Per questo vanno sostenuti, perché in quello che fanno ci mettono (parafrasando una canzone del Colle der Fomento) “cuore + cervello”.
I disegni di Marco Raparelli ci accompagneranno per tutto il 2020. Alcuni li avete già visti in queste ultime settimane, durante la campagna per l’emergenza Covid-19 e con la campagna per il 5×1000, altri spunteranno fuori nei prossimi mesi, teneri e profondi, perciò… attenti!
Per saperne di più su questo artista, visitate il suo sito web www.marcoraparelli.com.