Uno stile di vita corretto e un adeguato esercizio fisico sono importanti per la salute in tutti le fasi della vita. Per le donne questo è tanto più vero nel periodo della gestazione, un cammino speciale che richiede molta consapevolezza del proprio corpo e dei modi migliori per prendersi cura al meglio di se stesse e del bambino che nascerà. Per prepararsi ad avere un bambino, infatti, il corpo si sottopone a uno stress intenso che richiede una preparazione fisica ed emotiva adeguata, proprio come si richiede a un atleta di essere preparato prima di affrontare una gara!
La cosa migliore da fare quando si inizia a pensare di avere un figlio è dunque confrontarsi con un’ostetrica o un ginecologo anche sugli stili di vita dei futuri genitori. Un’alimentazione squilibrata, una scarsa attività fisica e condizioni lavorative molto stressanti per entrambi possono infatti ridurre la possibilità di una gravidanza, poiché influenzano fortemente il delicato equilibrio ormonale che sovrintende alla procreazione.
Il lavoro sul corpo è inoltre uno dei modi per migliorare il benessere psicofisico della donna, sin dalle prime fasi della gravidanza. L’attività fisica stimola la flessibilità e il tono muscolare, migliora la qualità del respiro e della circolazione corporea, incrementa il livello energetico. Sul piano emotivo, il movimento favorisce la curiosità verso il proprio corpo e i cambiamenti che attraversa accrescendone la conoscenza e la consapevolezza, facilita l’espressione attraverso il corpo di emozioni e stati d’animo, e contribuisce a sciogliere le tensioni, predisponendo la donna al rinnovamento e all’equilibrio interiore. Il corpo ha un suo ritmo spontaneo: l’attività fisica aiuta a sintonizzarsi su quel ritmo e a mettersi in ascolto del proprio corpo e delle sue necessità.
Per queste ragioni è importante, in gravidanza, incoraggiare nella donna la personale creatività di movimento, la lentezza e il rilassamento, tutti aspetti che torneranno utili anche durante le fasi del travaglio e del parto. Durante i corsi di accompagnamento alla nascita l’ostetrica propone dunque esercizi di ginnastica dolce o stretching che non richiedono grande sforzo fisico, ma aiutano ad acquisire una maggiore padronanza del proprio corpo e, attraverso il movimento libero e la sperimentazione di posizioni antalgiche, sono un valido “allenamento” in vista del travaglio e parto. Gli esercizi per il pavimento pelvico e il massaggio perineale, inoltre, permettono di prendere coscienza di queste specifiche parti anatomiche e del ruolo dell’alternanza di movimenti di contrazione e rilassamento muscolare nella fase espulsiva del parto. L’esercizio fisico è poi efficace nel contenere l’aumento del peso corporeo, fisiologico in gravidanza se compreso tra i 9 e i 13 kg, ma rischioso se superiore a questa soglia poiché può determinare l’insorgere di diverse complicanze sia per la mamma che per il nascituro.
Quindi si può fare sport anche in gravidanza? Assolutamente sì, con le dovute precauzioni. Le donne che sono abituate a praticare sport prima della gravidanza, in assenza di complicanze e dopo essersi consultate con il proprio medico o con un’ostetrica, possono continuare a farlo come d’abitudine fin quando se la sentono, adeguando magari l’allenamento ai nuovi bisogni fisici con il progredire della gestazione. Per le donne non abituate a praticare sport è consigliabile iniziare a fare gradualmente attività fisiche a bassa intensità (passeggiate a passo sostenuto, yoga, pilates, acquaticità) per poter beneficiare degli effetti positivi che il movimento ha sulla salute di mamma e bambino.
È dimostrato, infatti, che l’attività fisica in gravidanza riduce il rischio di sviluppare ipertensione, diabete gestazionale, edemi agli arti inferiori.
L’attività fisica migliora nella gestante la percezione del proprio corpo anche dal punto di vista posturale e la aiuta a gestire il peso della pancia che aumenta evitando che questo gravi troppo sulla zona lombare. E non dimentichiamo l’azione di rafforzamento dei muscoli degli arti inferiori, utile per poter offrire a tutta la struttura fisica un sostegno maggiore e favorire la circolazione linfatica ed ematica, diminuendo così il rischio di gonfiori e fastidi tipici della gravidanza.
Anche dopo la nascita il corpo della donna deve adattarsi a un nuovo equilibrio fisico ed emotivo. In questa fase altrettanto delicata tornano perciò utilissime la riabilitazione del perineo e, a partire dal terzo mese dopo il parto, una moderata attività fisica. Una ginnastica praticata in gruppo, insieme ad altre neomamme, con i propri cuccioli in fascia, migliora ulteriormente l’assetto fisico e psichico della donna, con ritorni positivi sugli equilibri di coppia e familiari. L’attività fisica svolta con il proprio bambino, in particolare, comporta un’accelerazione del battito cardiaco e una produzione di calore da parte della mamma, percepiti dal piccolo come un ricordo dei suoi mesi nel grembo materno. Un effetto gratificante per la donna e tranquillizzante per il bambino, di nuovo in simbiosi con la sua mamma. Questo può essere utile anche a sciogliere eventuali tensioni nella relazione madre-bambino, ricreando momenti di riappropriazione primordiale basati sul riconoscimento olfattivo e tattile e sulla sincronizzazione della respirazione e del battito cardiaco. Questa attività multifattoriale e multisensoriale consente e facilita un processo di ri-armonizzazione, laddove necessaria, e un miglioramento quantitativo e qualitativo della relazione tra madre e figlio, aprendo ad una maggiore o ritrovata serenità che si espande ad ogni aspetto della quotidianità.
È per tutti questi motivi che Pianoterra promuovere la cultura dell’active living (vivere in modo attivo), rivolgendosi a tutti i soggetti che a diverso titolo possono contribuire a costruire la “salute” come diritto di cittadinanza e come risorsa di vita. Questo avviene trasversalmente in tutti gli interventi messi in campo, a partire dal programma 1000 Giorni, che con il progetto “We C.A.N.” si avvale dell’apporto di un’ostetrica per promuovere corretti stili di vita sin dalla gravidanza, un lavoro completato con il contributo di un’insegnante di ginnastica nell’ambito del progetto “Percorsi alternativi di cura per l’inclusione sociale”, con l’attività “MammaFit“.
Concludiamo ricordando che la promozione dell’attività fisica e dell’adozione di stili di vita sani è importante non solo per migliorare il benessere psicofisico dei singoli, ma è anche per migliorare il livello di salute collettiva, con ricadute positive sul funzionamento e l’efficienza del servizio sanitario nazionale.