Un anno fa abbiamo inaugurato il nostro hub per famiglie a Tor Bella Monaca: uno spazio dedicato a genitori e bambini tra 0 e 6 anni che vivono in una delle periferie più estese e complicate della capitale. A un anno da quella bellissima giornata di festa, abbiamo chiesto a Claudia, educatrice e coordinatrice delle attività educative del centro, di raccontarci come sono stati questi primi dodici mesi e come potrebbero essere i prossimi dodici.
Questo primo anno è andata molto bene, anche al di sopra delle aspettative! Diamo subito qualche dato: in un anno abbiamo accolto nel nostro hub 63 adulti e 66 bambini e bambine tra 0 e 6 anni, con un vero e proprio balzo in avanti nell’ultimo trimestre. Le ragioni di questo avvio positivo sono tante: innanzitutto, abbiamo raccolto i frutti del lavoro che Pianoterra ha fatto in questo quadrante della città a partire dal 2015 con il programma 1000 Giorni, che ci ha permesso di costruire reti tra genitori e farci conoscere da diversi servizi territoriali. Grazie a questo lavoro pregresso, lanciare le attività e i servizi nella nuova sede è stato più facile.
Altro fattore determinante è stato l’investimento fatto su questo spazio, l’attenzione a renderlo bello, piacevole, accogliente. In un territorio in cui spazi curati, a misura di bambino e di famiglia, non ci sono o sono molto pochi questo ha fatto la differenza. E lo vediamo soprattutto da un dato: oggi, a distanza di un anno dall’avvio delle attività, il numero di persone che arrivano qui grazie al passaparola è superiore a quello di persone che invece ci vengono inviate da altri servizi territoriali (ad esempio i servizi sociali). Anche il luogo scelto per questo hub si è rivelato particolarmente adatto. In un quartiere esteso e dispersivo come Tor Bella Monaca, essere vicini a servizi territoriali cruciali per le famiglie – centro vaccinale, consultorio, municipio, servizi sociali, ecc – ha facilitato enormemente nostro lavoro di orientamento e ha consentito anche agli operatori di altri servizi di accompagnare spesso fisicamente mamme e papà a fare un colloquio con noi.
Stiamo iniziando poi a raccogliere i risultati del lavoro di “ponte” tra le scuole con cui collaboriamo e le attività che proponiamo nel nostro hub, come previsto dall’Aula Vicina, un’azione che realizziamo nel nostro hub nell’ambito del progetto Tornasole. Rispetto alla programmazione iniziale, abbiamo aumentato gli orari di apertura dell’hub, moltiplicando le offerte educative per i bambini e le bambine e le attività per i genitori. Un rapporto, quello tra l’hub e le scuole, che progettiamo di rafforzare e rendere sempre più strutturale, lavorando per creare nuove sinergie con altre scuole e servizi educativi presenti nel quartiere.
Sicuramente un obiettivo a cui vorremmo lavorare nei prossimi mesi è raggiungere un numero maggiore di famiglie tra quelle più a rischio di isolamento e marginalità, promuovendo un’attività di comunicazione creativa e capillare che abbia al centro iniziative di animazione territoriale: è importante uscire e portare un po’ della bellezza delle nostre proposte educative – giochi, letture, musica – nelle strade, negli slarghi di cemento davanti ai palazzoni, nei cortili improvvisati tra un edificio e l’altro, tra le vetrine del piccolo centro commerciale locale. Intanto inizieremo a breve i lavori per riqualificare il piccolo spiazzo davanti al nostro hub, grazie al supporto della Fondazione Paolo Bulgari e con un progetto collaborativo in cui hanno trovato spazio anche le idee e i suggerimenti dei bambini.
Un altro ambito che prevediamo di rafforzare nei prossimi mesi sarà quello del sostegno materiale in diverse forme, dalla fornitura di beni di prima necessità per mamme e bambini al supporto per la spesa o il pagamento di utenze, dal sostegno all’affitto all’acquisto di materiali didattici per la scuola. Le modifiche in corso ad alcuni dispositivi di welfare destinati alle fasce più deboli della popolazione (in particolare il reddito di cittadinanza) determineranno con ogni probabilità un peggioramento delle condizioni di vita per molti dei nuclei familiari che seguiamo, e noi, assieme a molti altri enti del terzo settore, ci stiamo preparando a far fronte a un incremento di richieste di aiuto.