L’intervento precoce è uno dei pilastri del nostro lavoro con le famiglie che seguiamo: soprattutto in contesti di povertà e marginalità, arrivare prima possibile in qualsiasi ambito – sanitario, psicologico, educativo – significa poter concentrare energie non a riparare ma a coltivare e rafforzare, moltiplicando gli effetti positivi di un intervento e le possibilità di un cambiamento positivo nelle persone e nelle comunità di cui fanno parte (la famiglia, la scuola, il quartiere…).
L’educazione precoce, in particolare, è uno straordinario strumento di crescita ed emancipazione individuale e comunitaria: attorno alle esigenze di crescita e sviluppo di un bambino, infatti, si attiva il coinvolgimento attivo di una rete di soggetti chiamati a garantirle, dai genitori agli educatori, dai pediatri agli operatori sociali, e via di seguito.
Proprio a partire da queste considerazioni, ormai da diversi anni offriamo alle famiglie degli spazi educativi di qualità aperti a bambini e bambine di età compresa tra i 18 e i 32 mesi, privilegiando nell’accesso al servizio i piccoli che vivono in contesti di particolare vulnerabilità e che non frequentano già un nido comunale. Lo abbiamo fatto una prima volta nel triennio 2018-2021, con il progetto N.E.S.T. a Napoli, e da allora abbiamo proposto questo stesso modello di intervento anche a Roma e a Castel Volturno, adattandolo di volta in volta ai diversi contesti.
Tra qualche settimana partirà un altro di questi spazi educativi, nel quartiere Stella di Napoli, ospitato nei locali dell’asilo nido comunale “G. Piazzi”. La scelta di collocare qui il servizio risponde all’obiettivo di non andarsi a sostituire a un servizio pubblico già esistente, ma di integrare e arricchire l’offerta di servizi per le famiglie di un territorio. L’accesso al nostro spazio educativo, infatti, sarà riservato a bambini e bambine che hanno fatto richiesta di accedere al nido ma non sono rientrati nelle graduatorie, dando priorità alle famiglie seguite dai servizi sociali, a quelle in cui entrambi i genitori sono disoccupati e alle famiglie monoparentali. Altro criterio ineludibile per l’accesso al servizio è la disponibilità, da parte dei genitori, a sottoscrivere con Pianoterra un patto di reciproco impegno e responsabilità: i genitori si impegnano cioè a frequentare le attività previste dal progetto per i genitori e, più in generale, a partecipare attivamente al percorso educativo e di crescita dei figli.
Incluso tra le attività del progetto Green Kids, questo nuovo servizio educativo darà inoltre ampio spazio alla promozione di comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale, mettendo al centro di attività e laboratori temi quali il rispetto degli altri e dell’ambiente e la lotta agli sprechi, e favorendo il contatto diretto dei bambini e delle bambine con spazi verdi.