Quando parliamo di allattamento al seno, è bene sgombrare il campo da un equivoco purtroppo ancora troppo diffuso: “naturale” non è sinonimo di “facile”. È la considerazione da cui partiamo tutte le volte che affrontiamo il tema dell’allattamento con una futura o neo-mamma e con tutte le persone che le stanno accanto, a partire dal partner.
È innegabile che la biologia predispone il corpo di una donna in gravidanza alla capacità di alimentare il suo piccolo una volta venuto al mondo. Tra questa constatazione e la realtà concreta di una neo-mamma che ha tra le braccia un neonato da nutrire possono tuttavia frapporsi molti fattori – non necessariamente ostacoli – che è necessario prendere in considerazione se vogliamo avere della maternità un’immagine reale.
Ed è importante che soprattutto la futura mamma prenda coscienza di questi fattori, perché possa prepararsi al meglio al momento del parto, informandosi per tempo sulle soluzioni alle difficoltà che possono presentarsi e costruendosi una rete di sostegno ancora prima che il bambino nasca. Con queste premesse, quando sarà il momento potrà compiere delle scelte consapevoli, sostenibili e compatibili con i suoi desideri, le sue aspettative e la sua vita, dentro e fuori casa.
Ecco perché al centro delle nostre consulenze sull’allattamento, sia individuali che di gruppo, c’è sempre la necessità di far arrivare alle future e neo-mamme (e ai futuri e neo-papà) tutte le informazioni in modo chiaro e semplice e di affrontare non solo gli aspetti fisiologici dell’allattamento, ma anche quelli emozionali, psicologici, relazionali.
Dietro la serenità e la pace che sembra irradiare dall’immagine di una madre che allatta il suo bambino, infatti, si può nascondere anche molto altro: stanchezza, frustrazione, ansia, senso di inadeguatezza, solitudine. Per arginare le conseguenze di queste difficoltà e rendere l’esperienza dell’allattamento davvero nutriente, sotto tutti i punti di vista, è essenziale avere consapevolezza di tutto questo, e avere gli strumenti giusti per affrontare questo periodo, soprattutto nelle sue fasi più critiche.
Sicuramente l’avvio dell’allattamento è una di questa: la buona riuscita dell’attacco al seno si gioca infatti nei primi giorni di vita, perciò è essenziale che la futura mamma riceva tutte le indicazioni utili, pratiche ed emotive, per sapere cosa aspettarsi, cosa fare e a chi rivolgersi in caso di necessità in questa fase così delicata. Sarebbe fondamentale per la neo-mamma ricevere questo tipo di indicazioni e tutte il supporto possibile presso il punto nascita, al momento del parto. In molti casi però questo non avviene, per ragioni diverse che vanno dalla carenza di personale qualificato alla congestione dei reparti. L’accesso a queste informazioni già durante la gravidanza è perciò ancora più importante.
Un altro momento critico è quello in cui la mamma rientra al lavoro, che non a caso coincide spesso con il momento in cui decide di interrompere l’allattamento al seno. Questo perché, nonostante l’Italia sia uno dei paesi europei con la normativa più protettiva a tutela della maternità e dell’allattamento, nella realtà i posti di lavoro sono spesso indifferenti – o apertamente ostili – alle esigenze di una madre che desidera continuare ad allattare il suo bambino e al tempo stesso riprendere a lavorare. E proprio a questo tema – la conciliazione tra allattamento e lavoro – è dedicata quest’anno la Settimana mondiale dell’allattamento materno, un’iniziativa globale sostenuta da UNICEF e OMS per promuovere l’allattamento al seno in tutti i paesi che vi aderiscono.
Un obiettivo a cui anche noi aderiamo: ecco perché nei prossimi giorni condivideremo sui nostri canali consigli e contenuti elaborati a partire dalla nostra esperienza quotidiana di supporto e consulenza a future e neo-mamme, nella convinzione che con le informazioni giuste e una buona pianificazione, ogni famiglia potrà trovare le strategie più consone ed efficaci per gestire l’allattamento nelle sue diverse fasi.