Progettare interventi di contrasto alla povertà educativa in periferia significa prima di tutto porsi una domanda: come facciamo a raggiungere le persone per le quali quell’intervento è stato pensato? Non è una domanda banale, ed è importante tenere presente che la risposta (o le risposte) possono variare nel corso del tempo, rispondendo a stimoli ed esigenze provenienti dai territori o cogliendo opportunità nuove che si presentano.
È avendo ben in mente questo che, lo scorso Natale, abbiamo accettato con gioia l’invito proveniente dal Municipio Roma VI delle Torri di organizzare, nell’ambito del progetto Tornasole, l’iniziativa “Luce al Natale-Dicembre insieme nella favola”, un affollato calendario di attività educative e ludiche gratuite per bambini e bambine da 4 a 12 anni tenute insieme dal tema delle festività, ma che spaziavano dal teatro all’arte, dalla giocoleria alla musica, dagli spettacoli di magia ai laboratori di riciclo. Per quasi un mese abbiamo avuto così l’opportunità di “far esplodere” (in senso figurato!) le pratiche e le metodologie che sono alla base delle attività educative che offriamo con il progetto Tornasole portandole nelle strade e nelle piazze di un quadrante molto vasto della città e andando a raggiungere luoghi ancora più periferici e marginali.
L’iniziativa è stata un successo: a ogni evento hanno partecipato decine e decine di bambini con i loro genitori, famiglie per le quali non è affatto scontato poter assistere gratuitamente a uno spettacolo teatrale o a un concerto di musica. E’ stata inoltre una splendida opportunità per rinsaldare il paziente lavoro di rete che, nell’ambito del progetto Tornasole, portiamo avanti nel VI municipio di Roma, aggiungendo nuovi tasselli alla comunità educante che da tre anni sta crescendo e si sta consolidando sul territorio.
Spente le luci di Natale, però, cosa resta oggi di quell’esperienza? “Resta che abbiamo tantissime richieste per tutti i nostri servizi!”, racconta Claudia, coordinatrice per Pianoterra del progetto Tornasole. “Ci chiamano e ci vengono a trovare anche da altri quartieri, e sono soprattutto genitori di bambini e bambine tra 0 e 3 anni, la fascia di età più a rischio di isolamento ed esclusione, sia perché in pochissimi frequentano il nido, sia perché per loro le offerte di attività dedicate sono di meno”.
La nostra offerta di laboratori ludico-ricreativi ed educativi riprende lo spirito con cui abbiamo messo insieme il calendario di “Luci al Natale”: opportunità educative varie e di qualità, coinvolgimento dei genitori e grande attenzione alle esigenze specifiche di ciascuna fascia di età. Poi, tra un laboratorio di psico-motricità e una lettura animata, si aprono spiragli (o finestre, o portoni!) per avviare una relazione di accompagnamento e supporto alle mamme e ai papà, prendendo in carico le famiglie con maggiori bisogni e gettando le basi per costruire, assieme a loro, un ambiente sano e vitale in cui far crescere i figli.
Le luci e la musica degli eventi di Natale hanno portato tante famiglie che non conoscevamo nella nostra Aula Vicina, e questo per noi è un bel risultato. Noi però non ci stanchiamo mai, e già da un po’ stiamo lavorando al Carnevale: stavolta il percorso dalle strade e dalle piazze del quartiere al nostro centro per famiglie sarà disseminato di coriandoli e stelle filanti e ci porterà, nel giorno di martedì grasso, fino a Largo Mengaroni, la grande piazza al centro di un progetto di riqualificazione e animazione dal basso realizzato dalla Fondazione Paolo Bulgari in collaborazione con gli abitanti e le associazioni del quartiere.
Nella foto l’artista di strada Alessia Muntoni. Foto di Bee Dn.