Gruppo di adulti in cerchio

Uno spazio per confrontarsi, mitigare le tensioni e fare rete: i percorsi di supervisione per gli operatori e le operatrici nel progetto Inviolabili.

2 Aprile 2024

Per chi lavora ogni giorno a contatto con persone fragili il rischio di burnout è sempre presente. Doversi confrontare con situazione di particolare complessità e ritrovarsi a intervenire magari in emergenza in contesti che richiederebbero spazio e tempo per essere affrontati nel modo più adeguato può esigere un prezzo elevato agli operatori e alle operatrici di servizi pubblici o del privato sociale. Questo incide non solo sul loro benessere e sulla loro capacità di lavorare in modo sereno, ma soprattutto sull’efficacia degli interventi e sulla possibilità di supportare in modo tempestivo chi ne ha più bisogno.

Non è questa la sede per parlare in modo approfondito di burnout per chi opera nel sociale. Vogliamo però raccontare un’azione specifica del progetto Inviolabili – Focus Campania che stiamo realizzando nell’Ambito territoriale C10 (in provincia di Caserta), ideata per offrire risposte più articolate all’affaticamento degli operatori sociali e mettere in campo delle buone pratiche che potrebbero trovare spazio anche in altri contesti.

Il progetto Inviolabili ha al suo centro la tutela dei minori di età compresa tra 0 e 6 anni dal rischio di abuso, maltrattamento e trascuratezza. Fondamentale nel progetto è il lavoro sulla prevenzione, sia attraverso attività di sensibilizzazione rivolte ai genitori e ai minori, sia attraverso la costruzione e il rafforzamento di una rete fatta di servizi socio-sanitari, istituzioni ed enti del terzo settore che condivida lessico e modalità operative e sia in grado di attivarsi in modo tempestivo. Questa azione ha previsto e continua a prevedere momenti di confronto e scambio con operatori e operatrici di servizi diversi, in alcuni casi articolati in veri e propri percorsi di formazione congiunti su un’area, quella della violenza sui minori di 6 anni, particolarmente problematica da affrontare con strumenti votati alla prevenzione.

Questi momenti di formazione, previsti già nel primo impianto del progetto Inviolabili, realizzato a partire dal 2020 a Napoli, Roma e Bari con il sostegno dell’Impresa Sociale Con i bambini e della Fondazione Peretti, sono parte integrante anche dell’estensione del progetto in provincia di Caserta, avviata a partire da gennaio del 2024 grazie al sostegno del Fondo di Beneficienza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa San Paolo e della Tavola Valdese. I percorsi di formazione proposti nell’ambito del progetto sono integrati e completati da spazi di supervisione in cui gli operatori e le operatrici che tutti i giorni sono chiamati a intervenire in casi di sospette o conclamate violenze intrafamiliari hanno la possibilità di confrontarsi operativamente su casi specifici e portare domande, dubbi, richieste di supporto.

Lo spazio della supervisione diventa uno strumento importante non solo per  mettere in circolo competenze, esperienze e pratiche, ma anche e soprattutto per condividere la fatica del lavoro sociale e il carico emotivo e psicologico esercitato dall’esercizio di queste professioni in contesti difficili e trovare, assieme e in rete, possibili soluzioni o modi per superare ostacoli di vario tipo – culturali, operativi, burocratici – in vista dell’obiettivo più importante, ossia la protezione dei più piccoli dal rischio di maltrattamenti e abusi.

Nello specifico, il percorso di formazione e supervisione proposto al territorio in cui interveniamo con il progetto Inviolabili lavora sull’approccio transculturale, affrontando dal punto di vista dei beneficiari del progetto ma anche degli operatori l’impatto dei diversi background socio-culturali sulle pratiche genitoriali e sugli interventi messi in campo per proteggere i più piccoli dal rischio di violenze. Grazie alla supervisione della Cooperativa Crinali, attiva da anni nell’ambito della mediazione linguistico-culturale e della clinica transculturale a sostegno del benessere psicofisico dei migranti, un gruppo di operatori e assistenti sociali, educatori, psicologi, mediatori linguistico-culturali, consulenti legali, operatori della giustizia e della sanità, si incontreranno da marzo a luglio a cadenza settimanale per un percorso di formazione affiancato da spazi di supervisione in cui, assieme, si esamineranno casi specifici, confrontandoci su nodi difficili da sciogliere e costruendo prassi di intervento condivise nuove e più agili.