Donna africana con bambino in fascia

Città a misura di mamma?

5 Maggio 2024

Le nostre città non sono pensate per le mamme, ma per persone – preferibilmente uomini – che si spostano in macchina compiendo tragitti lineari da casa al lavoro e ritorno. Di questo spesso non ci si rende conto finché non ci si ritrova effettivamente con un passeggino tra le mani e una routine quotidiana da portare avanti. La routine quotidiana delle mamme, infatti, ha davvero poco di lineare. Tra casa e lavoro ci sono tante tappe: il nido o la scuola, il supermercato per fare la spesa, la farmacia per comprare una pomata o un detergente, e poi il pediatra per il controllo di crescita, la ASL ecc… La situazione si complica notevolmente in provincia, dove il trasporto pubblico è spesso inesistente e senza una macchina è praticamente impossibile spostarsi. In realtà no, non è impossibile. Quando è necessario – e molti dei tragitti quotidiani di una madre lo sono – l’impossibile diventa possibile, ma il prezzo da pagare è molto alto.

Oggi vi raccontiamo la storia di Lilian e dei suoi infiniti tragitti quotidiani per prendersi cura dei suoi piccoli.

Lilian è madre di Joshua, 5 anni, Mary, 2 anni, ed è in attesa da 5 mesi di Favour. Abita con la sua famiglia da 7 anni a Destra Volturno, una zona periferica a ridosso del mare mal collegata al resto della città di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Francis, il marito di Lilian, fa il muratore per una ditta che lavora fuori regione e che lo porta a stare lontano da casa per intere settimane. La famiglia non ha un’automobile, non può permettersela.

Ogni mattina Lilian cammina per circa un’ora a piedi per raggiungere la scuola dell’infanzia e l’asilo nido frequentati dai figli: Joshua nel passeggino, Mary fasciata sulla schiena. Da quando il pancione si è fatto più grosso, però, questa fatica è diventata insostenibile, e Lilian è stata costretta ad affidare il trasporto dei bambini ad un pullmino abusivo, essendo le scuole della città sprovviste di mezzi dedicati.

Nella sua gravidanza è seguita presso il consultorio dell’ASL di Castel Volturno, anche questa molto distante da casa sua, ma comunque raggiungibile a piedi. Per alcune ecografie e visite più specifiche però deve raggiungere necessariamente altri centri diagnostici, situati tra Caserta ed Aversa, del tutto fuori dalla sua portata. Potrebbe affidarsi al trasporto pubblico che, per quanto sgangherato e lacunoso – collega i diversi centri del casertano. Questo però significherebbe restare diverse ore fuori casa, senza contare che quasi mai la linea degli autobus rispetta gli orari. L’alternativa è prendere un taxi privato, molto costoso e per questo non sempre possibile. Così Lilian si trova spesso a dover scegliere se assicurare ai figli un mese di trasporto per la scuola o fare le visite di controllo per la gravidanza. Una scelta che nessuna mamma dovrebbe essere costretta a fare.

 

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