Diritto a giocare, a essere ascoltati, a essere curati, a ricevere un’istruzione…
Quando abbiamo chiesto alle mamme coinvolte a Castel Volturno in un ciclo di incontri sulla responsabilità genitoriale di scrivere su un foglio quali fossero secondo loro i diritti di cui godono i bambini e le bambine, questi sono stati quelli più ricorrenti. Siamo partiti da qui, mettendo al centro i bambini in quanto portatori di diritti, per accompagnare un gruppo di mamme di origine straniera (e in particolare nigeriana) in un percorso di riflessione e supporto su cosa significa essere genitori dal punto di vista dei diritti e dei doveri.
E proprio ai doveri abbiamo dedicato l’incontro successivo. Partendo sempre dalla condivisione di quelli che secondo queste mamme sono i doveri dei genitori, abbiamo preso spunto dalle parole scritte sui fogli – dovere di cura, di protezione, di educazione, di nutrizione, di ascolto – per mettere a confronto concezioni a volte diverse della genitorialità tra cultura di origine e cultura di arrivo, ma con punti di incontro utili per creare ponti di comprensione reciproca e crescita.
Lavorare al rafforzamento della genitorialità in ottica transculturale e in contesti di grande fragilità significa per noi soprattutto partire da questi punti di incontro: cosa significa per te essere un buon genitore? Cosa è importante che tu faccia per il tuo bambino? Cosa ti viene richiesto di fare qui in Italia? Ed è davvero così diverso da ciò che viene richiesto nel paese in cui sei nata?
Interrogativi che hanno suscitato grande interesse tra le mamme, desiderose di condividere le loro esperienze, anche intime, e le loro storie familiari, ma anche i loro timori riguardo il rapporto con le istituzioni italiane, a partire dai servizi sociali.
Grazie all’interazione tra la nostra assistente sociale e un’esperta in area legale, con il prezioso supporto di una mediatrice linguistico-culturale, abbiamo potuto affrontare con il gruppo anche temi delicati e complessi, dall’affido informale alle condizioni per le quali un bambino può essere allontanato dalla famiglia di origine, puntando soprattutto sulla necessità di prevenire condizioni di rischio.
La promozione di una genitorialità consapevole anche in contesti a forte presenza di migranti e il rafforzamento di una rete di servizi socio-sanitari in grado di intervenire e supportare attivamente nuclei familiari in difficoltà per prevenire il rischio di maltrattamenti o violenze è al centro degli interventi del programma Inviolabili – Focus Campania, attivo a Napoli e Castel Volturno grazie al sostegno del Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa San Paolo, della Tavola Valdese e della Fondazione Nando ed Elsa Peretti.