ragazzi e genitori in cerchio

Adolescenza non fa rima con emergenza: l’esperienza del progetto EquiLIBRO nel nostro centro alla Sanità.

17 Luglio 2024

Un adolescente cambia e non è più un adolescente per sempre. Un giorno cambia e non torna più indietro, perché oramai è adolescente.

Alcuni adolescenti crescono in fretta e sono molto tristi, vorrebbero ritornare bambini. E pensano che è bello essere bimbi e brutto decidere tutto da soli. Essere responsabili.

Un adolescente ha grandi mani, grandi piedi e grandi orecchie, ma non solo questo, ha idee grandi.

Gli adolescenti desiderano cose strane. Avere le scarpe che brillano, mangiare zucchero filato a colazione, ascoltare la stessa storia tutte le sere.

Gli adolescenti vivono in un mondo grandissimo: talmente grande che le città non esistono, gli autobus salgono su nello spazio e le scale non finiscono mai.

Tutti gli adolescenti sono persone piccole e capricciose, che un giorno cambieranno.

 

Questa è una piccola selezione delle tante riflessioni e definizioni di sé che hanno preso forma in una serie di incontri che abbiamo proposto ad adolescenti di età compresa tra 11 e 17 anni che frequentano il nostro Centro Educativo nel quartiere Sanità, a Napoli. Gli incontri sono stati pensati e realizzati nell’ambito dell’iniziativa “EquiLIBRO_ IN EQUILIBRIO “DENTRO” UN LIBRO. Guardarsi dentro per guardare fuori”, un progetto sperimentale che ha come obiettivo principale il contrasto della povertà educativa attraverso l’educazione alla lettura e la diffusione di attività dedicate ad essa, promosso da Save The Children Italia ETS e dal Centro Nazionale per il Libro e per la Lettura (CEPELL).

Abbiamo scelto di manifestare la nostra adesione alla campagna “Non sono emergenza” promossa dall’Impresa Sociale Con i bambini condividendo le parole e i pensieri che i ragazzi e delle ragazze hanno scoperto dentro di sé e condiviso con i loro coetanei, con i genitori e con noi educatori ed educatrici perché pensiamo che per iniziare a superare l’idea che adolescenza sia sinonimo di emergenza occorra partire proprio da questo, iniziare ad ascoltare davvero cosa gli adolescenti hanno da dire su se stessi e sul loro mondo.

Gli incontri del progetto EquiLIBRO stati straordinari e difficili, perché la sfida era partire da un oggetto che per moltissimi adolescenti oggi appare quasi alieno – ossia il libro – e imbarcarsi assieme a loro in un viaggio alla scoperta di se stessi, delle loro emozioni e del mondo in cui muovono i primi passi, timorosi e temerari, da futuri adulti.

È stata una sfida complicata, che ha coinvolto i ragazzi e le ragazze ma anche i loro genitori, e li ha accompagnati a trovare le parole per raccontarsi, per riconoscere e provare a descrivere il groviglio di pensieri ed emozioni che hanno dentro. Affiancandoli nella scoperta della loro sfera relazionale, emotiva e sessuale e offrendo loro, attraverso la lettura comune di albi e libri specifici, parole e immagini per arricchire la loro capacità di espressione, li abbiamo visti iniziare a tracciare una propria identità a partire dal proprio essere nel mondo con un corpo che cambia e che da un giorno all’altro può apparire diverso, quasi estraneo.

Nello spazio protetto dei circle time, dopo un momento iniziale in cui l’importante era rompere il ghiaccio, abbiamo ascoltato, accolto, approfondito, immaginato, osservato, letto e scritto, in un percorso che ci ha portato a trattare temi anche “scomodi” o circondati da tabù, che ragazze e ragazzi faticano a condividere con gli adulti, e meno che mai con i propri genitori, ma che è stato importante affrontare insieme.

Il momento più bello? L’ultimo incontro del percorso, quando i ragazzi e le ragazze hanno letto ai loro genitori i pensieri raccolti nel libro collettivo “Cos’è un adolescente” (da cui abbiamo tratto alcune frasi all’inizio di questo post), una lettura accompagnata da risate e tanti occhi lucidi, non solo dei genitori – che, si sa, si commuovono per poco – ma anche di qualche adolescente.