Lavorare con i minori significa prima di ogni altra cosa creare uno spazio sicuro all’interno del quale i loro diritti vengano rispettati e tutelati. Garantire che i bambini e gli adolescenti che prendiamo in carico o che raggiungiamo anche indirettamente con i nostri servizi possano avere in Pianoterra un punto di riferimento in termini di sicurezza è per noi un’esigenza molto chiara. Su questa esigenza si fondano tutti i nostri interventi sin dalla fase di progettazione, grazie anche all’adozione di alcuni strumenti che regolano le interazioni dei minori con gli adulti, siano essi operatori interni, collaboratori esterni o operatori di altri enti compresi nella rete: una policy interna che recepisce in pieno gli standard di tutela dei minori (Child safeguarding standards) definiti a livello europeo e comprende un codice di condotta sottoscritto da tutti gli adulti coinvolti nella presa in carico dei minori.
Questi documenti hanno una triplice funzione: rendere tempestivi gli interventi nel caso si assista a situazioni di abuso o maltrattamento nei confronti dei minori; prevenire e mitigare i potenziali rischi per i minori nelle attività previste dai servizi rivolti a questi ultimi; educare al rispetto reciproco e alla non violenza. Particolare rilevanza assumono per noi le ultime due funzioni, in accordo con la nostra metodologia di intervento improntata all’idea che, una volta tamponato il bisogno immediato, la chiave per generare un cambiamento duraturo sia investire nella prevenzione e nell’educazione.
Per questo motivo dedichiamo grande attenzione a far sì che questi documenti interni “prendano vita” e diventino strumenti di formazione ed empowerment non solo per gli operatori e tutti i collaboratori che vengono a contatto con i minori nei nostri servizi, ma anche e soprattutto per le famiglie dei minori stessi, con cui costruiamo alleanze educative partendo proprio dalla necessità di porre al centro il benessere dei bambini e il loro futuro.
La policy di tutela dei minori perciò non solo viene illustrata ai genitori al momento di siglare il patto di reciproco impegno e responsabilità che segna l’avvio del percorso di supporto e accompagnamento al nucleo familiare, ma è materia di laboratori e incontri di gruppo finalizzati a coinvolgere attivamente i genitori nella protezione dei bambini e delle bambine. Questi incontri hanno sempre un effetto molto positivo sul lavoro che facciamo con le famiglie, contribuendo a vincere nei genitori possibili resistenze o diffidenze e a innescare momenti di riflessione su comportamenti e stili genitoriali in un ambiente sereno e non giudicante. Ecco la testimonianza di un papà che ha partecipato a questi incontri:
Da piccolo ero solito prenderle da mio padre, spesso. Era il suo modo di educarmi, e per me era normale. Degli schiaffi ricevuti non ricordo il dolore, ricordo solo la paura, il senso di inadeguatezza, l’impressione di sbagliare, sempre. Da quando sono papà di Francesco cerco di stare attento, ma non è facile, l’istinto è sempre quello. Prima di questi incontri non sapevo come altro avrei potuto educare mio figlio quando le parole non bastavano. Poi piano piano ho cercato di vedere le cose dal punto di vista di Francesco: dopo aver ricevuto uno schiaffo forse si sentiva proprio come mi sentivo io da piccolo, sbagliato e in pericolo. E io, come mi sentivo io? Mi sentivo più leggero. Quindi a chi e a cosa era servito lo schiaffo? A me, a farmi sentire meglio. Quando ho capito questo, piano piano le cose sono migliorate.
Anche i bambini, le bambine e gli adolescenti diventano protagonisti di questo percorso per rendere viva e operativa la nostra policy di tutela dei minori, con laboratori destinati alle diverse fasce d’età (a partire da quella 0-3 anni) che hanno al centro i temi del rispetto reciproco, dell’amicizia, della non violenza, della diversità.
Promuovere la cultura della tutela dei diritti dei minori è, infine, parte integrante del lavoro di rete che svolgiamo sul territorio con partner diversi per sensibilità e caratteristiche, costantemente coinvolti in confronti, riflessioni comuni e tavoli operativi che hanno al centro la necessità di estendere il più possibile gli spazi sicuri e protetti all’interno dei quali i bambini e le bambine possano crescere sani e sereni.