Mercoledì 29 giugno, alle 20.30, nella splendida cornice di Villa Pignatelli, la musica sarà protagonista di “Music for Mark”, una serata emozionante in ricordo del musicista Mark Weir, tragicamente scomparso pochi mesi fa. Gli amici di Mark hanno organizzato un concerto che vedrà la partecipazione di artisti di primo piano per un programma che prevede, tra gli altri, musiche di John Bennett, Benjamin Britten, Gabriel Fauré, Claudio Monteverdi, Astor Piazzolla,
Antonio Vivaldi.
La musica in memoria, ma anche la musica che diventa strumento di connessione e solidarietà: il ricavato della serata, infatti, sarà devoluto a nome di Mark Weir all’Orchestra giovanile Sanitansamble.
Condividiamo volentieri le parole degli amici di Mark, animatori di questa iniziativa:
L’idea di fare musica per Mark viene spontanea, e come tale è venuta a noi due, a Stefano, a Claudia, ad Alessandra e ai CamPet, e a tanti altri amici musicisti, alcuni dei quali – come Roberta a Londra o Davide a Napoli – gli hanno già dedicato dei loro concerti. Chiunque abbia conosciuto Mark sa che la musica è stata fondamentale nella sua vita, sia quella fatta – ancor più se insieme ad altri –, che quella ascoltata, un po’ tutta, ivi compreso il canto degli uccelli, anzi talvolta quello soprattutto. Sin da bambino Mark ha suonato la viola (e il piano) e ha cantato in formazioni corali, e da allora non ha mai più smesso. Non se ne vantava mai, come suo solito, ma era orgoglioso d’aver inciso un disco come voce bianca solista, e di aver fatto parte della prestigiosa National Youth Orchestra. E certamente da tutto questo nasceva la sua convinzione che fare musica fosse uno dei modi più belli per stare con gli altri, a qualunque età, ma da giovani con più ricche valenze. Col tempo Mark era riuscito anche ad accostare alla musica, e alla musicologia, l’altro suo grande piacere (e mestiere), quello della traduzione, a quanto pare con risultati eccellenti. Ecco quindi alcuni spunti o motivi per questo “Music for Mark”.
Ma la serata non è solo o semplicemente per Mark, ma anche “for young persons” (che non sono solo un giocoso riferimento a un celebre e da lui molto amato brano di Britten). Sicuramente uno dei modi migliori per ricordare e far vivere una persona è fare qualcosa di utile in suo nome, al posto suo se si vuole. È un’idea antica che non ha bisogno di essere spiegata, tanto più vera quando questa persona ha affrontato la vita in maniera positiva, ottimista, benevola. Mark ha sempre amato aiutare gli altri, facendolo possibilmente quasi di nascosto; ha sempre molto creduto nel valore educativo che la musica può avere per i giovani; e ha sempre guardato con interesse all’idea e alle esperienze del maestro Abreu, questo musicista venezuelano che con la musica e le orchestre ha salvato dall’emarginazione sociale tanti ragazzi in difficoltà. E così sostenere, a nome di Mark, l’orchestra Sanitansamble (che proprio al modello Abreu s’ispira), aiutare questi giovanissimi musicisti della Sanità magari a procurarsi strumenti che ancora non hanno, può essere uno dei modi migliori per stare con Mark, per farlo vivere ancora, anche qui a Napoli, dove voleva tanto tornare. Come recita un verso di Philip Larkin, molto caro proprio alla mamma di Mark: “What will survive of us is love”.
Andrea e Nick