Ospitiamo con una profonda gratitudine la testimonianza di Giuseppina, una delle nostre mamme più affezionate, che oggi partecipa al progetto “Un ponte per l’autonomia“, sostenuto per il 2018 da Intesa San Paolo, e ha voluto restituire con queste bellissime parole la sua esperienza con Pianoterra. La condividiamo con voi perché, come spesso accade, le storie concrete e reali riescono a raccontare più di mille parole il senso globale e profondo dei nostri interventi, indirizzati sempre verso una riconquista dell’autonomia e della serenità nonostante le difficoltà.
Mi chiamo Giuseppina. Ho conosciuto l’associazione Pianoterra tramite il passaparola di una persona generosa che conosceva mia madre. Inizialmente mi sono avvicinata a questa associazione solo perché ho avuto vari problemi personali che mi hanno portato a una forte forma di stress, quindi a perdere il latte dal seno e a essere economicamente non indipendente.
Ero andata solo per un aiuto materiale, perché avevo bisogno del latte in polvere, invece mi si è aperto un mondo.
Le persone dello staff interno, costituito prevalentemente da donne a cui si aggiunge anche Ciro, sono molto professionali e contemporaneamente umane, nel senso che stanno ad ascoltare anche quando a volte risultiamo un po’ ripetitive o “pesanti”, ma lo fanno con uno spirito che non si ferma al semplice lavoro, anzi a volte trovi delle valide confidenti e soprattutto non ho mai visto nessun tipo di discriminazione per il colore della pelle, la nazionalità o la religione, siamo tutte sullo stesso piano. Un arricchimento e un aiuto concreto è pervenuto anche dai collaboratori esterni all’associazione, come la ginecologa, la nutrizionista, l’insegnante di ginnastica e il preziosissimo pediatra che mi ha aiutato a risolvere un problema abbastanza serio di mio figlio.
Adesso sono 6 anni che frequento l’associazione, ho aderito a tantissimi dei suoi progetti, dedicati alle mamme ma anche ai bambini (come il preziosissimo “Nati per leggere“), trovando ore di apprendimento sia dai temi proposti in ogni gruppo, sia dalle varie culture e vite altrui che insegnano tanto… Inoltre ho trovato ore di piacere con la parrucchiera e la truccatrice, che collaborano proprio per non permettere a noi mamme di trascurarci e per riabilitare la nostra figura dal punto di vista estetico (perché per noi donne dietro un taglio di capelli c’è tutto un significato profondo).
Ma queste ore sono anche state di distacco da tutti i miei problemi, che purtroppo non sono pochi.
Sto dedicando la mia vita totalmente a mio figlio, finora non ho avuto neanche un secondo di distacco da lui tranne che per momenti di scuola. Inoltre, nonostante prima di avere mio figlio avessi già intrapreso un percorso professionale e di studi abbastanza elevato, in questo momento della mia vita non risulta spendibile. Per questo, per un discorso economico e per una questione di rivalutazione e riabilitazione personale ho deciso di aderire all’iniziativa del “bilancio delle competenze” nel progetto “Un ponte per l’autonomia“, un percorso che permette attraverso un’analisi sistematica delle caratteristiche personali e dei fattori ambientali, di mettere a punto un progetto professionale spendibile nell’ambito lavorativo. Ho avuto così la possibilità di poter intraprendere un percorso di studi che da sempre mi appassiona, quello nell’ambito del sociale e dell’infanzia, e seguire un corso per diventare Educatrice per l’infanzia (Epi). Anche se questo percorso è solo all’inizio, mi entusiasma e mi affascina sempre di più.
La mia speranza è quella di poter esercitare una professione che amo, mentre la mia gratitudine (e quella di mio figlio, che ormai considera l’associazione come un luogo sicuro, quasi di famiglia) sarà sempre per chi lavora e collabora nell’Associazione Pianoterra, anche per le tirocinanti che in questi sei anni hanno accompagnato il mio percorso di vita e che nonostante si siano alternate nel tempo ricordo tutte con sincero affetto.