Si conclude il primo anno di attività del progetto NEST-Nido Educazione Servizi Territorio, un’iniziativa triennale di progettazione partecipata per il contrasto alla povertà educativa minorile promossa dall’Associazione Pianoterra, capofila di un partenariato nazionale comprendente 21 soggetti, e selezionata dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
Il progetto NEST, lanciato a giugno del 2018, prevede attività educative rivolte a bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, servizi per le famiglie e percorsi di sostegno alla genitorialità in quattro grandi città italiane – Napoli, Bari, Roma e Milano.
A distanza di un anno è possibile tracciare un abbozzo di bilancio a partire dai primi risultati raggiunti nei vari hub. Prima di tutto i numeri: in un anno nei quattro hub NEST 230 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni hanno partecipato alle attività educative e ludico-ricreative offerte dal progetto; 283 genitori hanno partecipato a incontri e percorsi di rafforzamento delle competenze genitoriali gestiti da pediatri, ginecologhe, nutrizioniste, psicomotriciste e psicologhe; 74 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni che non avevano la possibilità di frequentare il nido pubblico si sono potuti iscrivere al servizio educativo e di custodia (SEC).
“NEST è un progetto ambizioso e complesso che accomuna 21 partner di diversa natura, ognuno dei quali svolge un ruolo importantissimo nel panorama progettuale e coinvolge nel progetto personale altamente qualificato e altri enti presenti sul territorio”. È quanto dichiarato da Elisa Serangeli dell’Associazione Pianoterra, coordinatrice nazionale del progetto NEST, che sceglie di accendere i riflettori sulla dimensione di rete che l’intervento prevede e sulla valorizzazione dell’idea di comunità educante, cruciale per il contrasto efficace alla povertà educativa minorile. “Quella di NEST è una struttura a cerchi concentrici al cui cuore pulsano due concetti-mantra: ‘servizi di qualità’ e ‘ascolto del territorio’. Ad oggi possiamo dire che questa iniziativa ha dato i suoi primi frutti. Oltre ai dati relativi alle famiglie che si sono rivolte ai nostri hub, può essere utile menzionare quelli relativi alle reti formali e informali attivate grazie al progetto: in un anno abbiamo stipulato due protocolli di intesa con attori istituzionali, coinvolto 25 enti del terzo settore, 20 enti pubblici e 115 operatori. In alcuni casi si sono formati comitati di quartiere proprio grazie all’azione aggregativa dell’hub NEST. L’offerta di attività educative, di servizi socio-sanitari e di azioni di sostegno al reddito ha fatto comprendere alle famiglie che il nostro unico intento era quello di prestare servizi idonei a individuare prima, e soddisfare poi, i loro bisogni. Si è creata così piano piano una relazione, che oggi possiamo definire di fiducia.
I nuclei familiari sono stati coinvolti integralmente nelle attività e nelle iniziative e supportati nel loro ruolo genitoriale. Il protagonismo delle famiglie, l’assunzione di responsabilità degli operatori coinvolti, il dialogo e la collaborazione tra gli interlocutori territoriali sono gli elementi che fanno funzionare NEST e che hanno permesso di costruire coalizioni miste e integrate capaci di trasformare i contesti educativi territoriali in comunità educanti”.
Leggi l’intervista integrale sul blog Percorsi Con i Bambini.
Per maggior informazioni sul progetto NEST, visita la pagina dedicata al progetto sul nostro sito o i segui su Facebook le pagine degli hub di Roma, Napoli, Bari e Milano.
Per il suo primo anno di attività, l’hub NEST di Napoli ha potuto contare sul sostegno della Nando and Elsa Peretti Foundation.