A gennaio 2020 si è concluso dopo un anno il progetto Luoghi per nascere, finanziato dai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese. Il progetto è stato pensato per offrire ai futuri genitori e ai neogenitori uno spazio o più spazi in cui compiere tutti i passi necessari ad accogliere al meglio il piccolo, con il sostegno di figure professionali specializzate nell’ambito della salute materno-infantile in grado di offrire sostengo psico-pedagogico e attività di rafforzamento delle competenze genitoriali.
Nel corso dell’annualità il progetto ha fatto registrare un numero significativo di accessi: in 12 mesi sono stati presi in carico 56 nuclei familiari fragili e 283 genitori hanno partecipato alle attività o beneficiato di uno dei servizi erogati per i loro bambini.
Con l’obiettivo di rendere il più possibile accessibili le informazioni di base relative alla gravidanza e alla genitorialità anche a genitori provenienti da contesti geografico-culturali diversi e con una limitata conoscenza della lingua italiana, abbiamo realizzato all’interno del progetto la traduzione in inglese di due guide utilizzate dalle nostre operatrici negli incontri di accompagnamento alla nascita e alla genitorialità: la guida “Mammamia”, che prepara la futura mamma al parto e alle prime fasi dopo la nascita del bambino con informazioni di carattere medico-sanitario, psico-pedagogico e burocratico-amministrativo, e la guida “Latte di mamma”, finalizzata alla promozione dell’allattamento al seno. Le guide in inglese sono state particolarmente utili nel lavoro con un gruppo consistente di mamme di origine straniera, in particolare dalla Nigeria: la possibilità di avere un supporto cartaceo con i contenuti affrontati assieme alle operatrici nel corso degli incontri e dei laboratori previsti dal progetto è stata molto apprezzata e le guide sono diventate un preziosissimo dono da custodire e consultare. Le guide sono state inoltre rese disponibili anche online, in formato pdf scaricabile dal nostro sito.
La riuscita di questo progetto e, soprattutto, l’impatto positivo che ha avuto sulle famiglie che vi hanno partecipato è stato reso possibile anche dall’attivazione di una rete territoriale che ha coinvolto i servizi sociali dei comuni di Napoli, Pozzuoli e Castel Volturno, le cooperative sociali LESS e Dedalus e diversi presidi ospedalieri (Ospedale Buonconsiglio Fatebenefratelli, il Pineta Grande Hospital, l’Ospedale Luigi Vanvitelli).