Archiviate le settimane estive, in questi giorni siamo in pieno fermento per accompagnare le famiglie che seguiamo con i nostri servizi al fatidico rientro a scuola.
Ci eravamo lasciati a luglio parlando di diseguaglianze, con una riflessione su quanto la chiusura estiva prolungata di scuole e servizi educativi contribuisca ad alimentare il divario tra chi può permettersi aiuti e alternative a pagamento e chi no. Considerazioni simili valgono anche a settembre.
I calendari regionali per la riapertura delle scuole li conoscono bene tutti i genitori: tra i primi di settembre e i primi di ottobre, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia tornano sui banchi di scuola gli studenti “di ogni ordine e grado”. Un ritorno che però può essere davvero accidentato, sia dal punto di vista didattico – con la cronica difficoltà di arrivare all’apertura delle scuole con organici completi e definitivi – che organizzativo, con orari incompleti e tempo pieno e refezione scolastica che partono molto in ritardo. I più piccolini poi non è detto che abbiano una struttura che li accolga: sebbene in leggero aumento, infatti, il numero di posti al nido è ancora cronicamente insufficiente al fabbisogno in Italia, e nelle famiglie in cui non è possibile sostenere i costi di una struttura privata l’alternativa più frequente è che siano le madri a rinunciare al lavoro per occuparsi dei bambini. Per chi invece un posto all’asilo nido ce l’ha, il rientro coincide invariabilmente con il periodo dell’inserimento, che può andare da pochi giorni a diverse settimane.
C’è poi il tema delle spese per libri e materiali didattici, che aumentano man mano che i figli crescono e che per le famiglie più fragili, spesso anche numerose, possono avere un impatto non da poco. In città come in molti centri più piccoli, poi, in assenza di servizi pubblici di trasporto scolastico, per i genitori che lavorano accompagnare e andare a prendere i figli a scuola è una continua corsa contro il tempo, un continuo, faticoso gioco di incastri che penalizza in modo particolare le mamme, sulle cui spalle ricade ancora il grosso della routine “di cura” della famiglia (accompagnare e andare a prendere i bambini a scuola, portarli dal pediatra, fare la spesa, passare in farmacia, controllare zainetti e sacche, provvedere all’abbigliamento…).
Lavorando con nuclei familiari a rischio di marginalità e isolamento, inoltre, non possiamo tralasciare i casi in cui bambini, bambine e, soprattutto, adolescenti, sui banchi di scuola non ci tornano, o ci tornano con cicatrici nuove, visibili e non.
Nonostante la riapertura delle scuole, quindi, anche settembre è un mese di equilibrismi e difficoltà per le famiglie con figli e figlie in età scolare.
Per rispondere a queste sfide, e affiancare le famiglie più in difficoltà, mettiamo in campo in tutte le nostre sedi attività e servizi diversi nell’ambito di progetti ampi e trasversali, puntando soprattutto sugli interventi di contrasto alla povertà educativa e promozione dell’educazione precoce. Coinvolgiamo in primo luogo i genitori, sostenendoli e rafforzandoli nel loro ruolo educativo e accompagnandoli nelle relazioni con le istituzioni scolastiche. Con scuole e servizi educativi collaboriamo attivamente, costruendo ponti con le famiglie e offrendo spazi di confronto e arricchimento psico-pedagogico al personale docente, con un obiettivo comune: garantire a tutte le bambine e i bambini pari opportunità e impedire che povertà, marginalità o disagio possano negare loro il diritto fondamentale a ricevere un’istruzione adeguata e a crescere sani e sereni.
A Napoli ripartiranno le attività educative per la fascia 0-6 anni nella nostra sede in Piazza San Domenico Maggiore, con le programmazioni dello Spazio Mamme e del progetto Inviolabili – Focus Campania, e quelle per bambine, bambini e adolescenti tra 6 e 18 anni nel nostro Centro Educativo alla Sanità, con i progetti Punto Luce, BRIF e SI-Scuola Innovativa. Sempre a Napoli, riparte la collaborazione con i servizi educativi coinvolti nel progetto Green Kids, con un incontro dedicato proprio al tema dell’ambientamento al nido.
A Roma riprenderanno le attività del progetto Tornasole nel nostro centro per famiglie a Tor Bella Monaca, nonché le collaborazioni con nidi e scuole dell’infanzia del territorio.
A Castel Volturno riaprirà il servizio educativo del progetto PariPasso presso il nostro centro per famiglie, con attività mattutine per la fascia di età 0-3 anni e pomeridiane per la fascia 3-6 anni.
Nelle tre città proseguiranno per tutto l’anno gli incontri di lettura ad alta voce del progetto Kitabu, con la distribuzione di libri per i piccoli e materiali informativi per i genitori.
Per conoscere nel dettagli gli interventi attivi nell’area educazione a Napoli, Roma e Castel Volturno visita l’area PROGETTI sul nostro sito.