A Castel Volturno un intreccio di mani per proteggere i bambini più fragili.

25 Settembre 2025

A Castel Volturno, come in tanti altri territori complessi, la protezione dei bambini e delle bambine passa attraverso una parola chiave: rete. Una rete fatta di servizi sociali, case famiglia, istituzioni giudiziarie, consultori e servizi sanitari, ma anche di persone – assistenti sociali, psicologhe, educatori – che insieme costruiscono giorno dopo giorno uno scudo attorno ai più piccoli, fatto di cure e profonda attenzione. Il progetto Inviolabili – Focus Campania, realizzato grazie al sostegno del Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale culturale di Intesa San Paolo e della Nando and Elsa Peretti Foundation, nasce proprio per rafforzare questi legami, creare linguaggi comuni e modalità condivise di intervento, affinché nessun caso venga affrontato guardando un solo pezzo del puzzle.

Un esempio concreto ci ricorda perché tutto questo è indispensabile. Una madre di origine nigeriana, segnalata dai servizi sociali, ha iniziato con noi un percorso di sostegno alla genitorialità dopo che i suoi due bambini, di tre e cinque anni all’epoca dei fatti, erano stati allontanati dalla loro casa e affidati alle cure di una casa famiglia. I piccoli avevano infatti subito per un lungo periodo di tempo gravi episodi di maltrattamento da parte di un’altra donna, appartenente alla stessa comunità della madre, a cui quest’ultima li affidava in modo informale mentre andava a lavorare. La storia è complessa: il procedimento giudiziario, il trauma dei piccoli, le difficoltà della madre – che per lungo tempo non aveva compreso la gravità delle violenze – e la necessità di valutare se e come un ricongiungimento familiare potesse avvenire in condizioni di sicurezza. Il tutto reso ancora più difficile da barriere di natura linguistica e culturale che accrescevano incomprensione, ansia, sfiducia.

Quando è arrivata da noi, la donna portava sulle spalle non solo il peso di un procedimento giudiziario in corso, ma anche la distanza dai suoi figli e la fatica di ricostruire un rapporto di fiducia con loro. Da allora, quasi un anno e mezzo fa, la accompagniamo in un percorso di sostegno genitoriale con incontri individuali e di gruppo, gestiti da una nostra assistente sociale e una psicologa. Lavoriamo insieme ai servizi sociali e alla casa famiglia che accoglie i bambini con periodiche riunioni di équipe che ci consentono di condividere valutazioni, programmare incontri, immaginare insieme i passi successivi: dalla ricerca di una nuova abitazione, secondo i desideri dei bambini, alle modalità concrete per costruire una relazione genitore-figli più consapevole e sicura.

Questo caso ci insegna che nessun servizio, da solo, può tutelare pienamente un bambino in pericolo. A fare la differenza, in termini di impatto e risultato, è l’intreccio delle competenze e delle responsabilità, la comunicazione costante tra professionisti diversi, la capacità di guardare la situazione nella sua complessità e multidimensionalità, prendendo al tempo stesso in esame gli aspetti psicoemotivi, sanitari, giudiziari, socio-assistenziali.

Con il progetto Inviolabili non solo accompagniamo famiglie in percorsi complessi, ma formiamo operatori e operatrici del territorio proprio per creare queste connessioni, costruire assieme un linguaggio condiviso che parli di protezione e cura e tessere pazientemente reti forti che permettono ai bambini e alle bambine di crescere al sicuro, rispettati e ascoltati.