Nel 2023 abbiamo seguito 353 donne, mamme o future mamme, con attività di accompagnamento alla genitorialità. Le abbiamo incontrate, da sole o in gruppo, con i loro piccoli in braccio o accompagnate dai partner. Abbiamo raccolto i loro bisogni, da quelli più urgenti e materiali – “non mi bastano i soldi per comprare i pannolini”, “mio figlio deve fare una visita specialistica ma non possiamo permetterci di farla privatamente, e all’ospedale ce l’hanno prenotata per l’anno prossimo” – a quelli più immateriali, ma altrettanto importanti – “piango sempre appena sveglia, è normale?”, “non capisco quello che mi dice il pediatra, non parlo bene l’italiano”. Ci siamo attivati per rispondere a questi bisogni, mobilitando attorno a loro preziose reti di supporto e cura.
E poi abbiamo ascoltato.
Piccoli aneddoti o intere storie di vita, frammenti di esistenze che emergono quasi in controluce durante un colloquio con l’ostetrica o la pediatra, o che occupano tutto lo spazio e il tempo di una consulenza psico-educativa. Questo ascolto è la base da cui partiamo per costruire con le donne che seguiamo una relazione di reciproco (af)fidarsi, senza la quale nessun intervento sarebbe possibile o efficace. Da questo ascolto scaturisce il complesso e variegato affresco sulla maternità con cui ci misuriamo ogni giorno, un affresco fatto di tanti dettagli, tante piccole grandi storie, tutte diverse tra loro, ma spesso attraversate da urgenze, paure, speranze comuni.
Per restituire in minima parte la vivacità e la profondità di questo affresco, abbiamo pensato di celebrare la Festa della Mamma di quest’anno dando voce ad alcune “mamme di Pianoterra”, donne dalle provenienze più diverse che si sono incontrate e ascoltate nei nostri spazi, imparando le une dalle altre, sostenendosi e mettendo in comune esperienze, domande e risposte.
Sono storie di ostacoli e difficoltà, di fatica e caparbietà, storie in cui la gioia dell’essere madre traspare nonostante tutto, priva di quell’aura quasi soprannaturale di sacrificio, abnegazione e perfezione che da sempre circonda la figura materna, ma proprio per questo più vicine alla realtà di tantissime donne che sono anche mamme.
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